L’olio da cucina esausto rappresenta una grave minaccia
ambientale: spesso finisce nei fiumi e mari. Galleggiando sulla superficie
dell’acqua, impedisce il normale scambio di ossigeno con l’esterno e un solo
litro può rendere non potabile fino a 1 milione di litri d’acqua.
Al contrario, se correttamente recuperato e riutilizzato,
esso può essere una preziosa risorsa, a dirittura può rappresentare una svolta
green nel trasporto pubblico, come accade a Lisbona.
Nella città portoghese, la principale compagnia di autobus
ha convertito un’intera flotta da diesel a biodiesel ricavato dall'olio da
cucina esausto. Nato da un’iniziativa congiunta tra le società Carris e Prio,
il progetto “Powered by Biodiesel”.
Tre autobus hanno fatto inizialmente da prova progetto, ora è
arrivati alla copertura dell’intera flotta: al momento, tutti e sei gli autobus
utilizzati da Carris funzionano con biodiesel al 100% ricavato da olio da
cucina esausto.
L’iniziativa portata avanti nella capitale portoghese è solo
un’ulteriore conferma dell’approccio circolare in ambito degli oli
esausti.
L’olio da cucina esausto arriva dalla raccolta attraverso l’impiego di 600 contenitori per il riciclaggio presenti su tutto il territorio portoghese e una volta recuperato questo rifiuto viene trasportato fino allo stabilimento nel porto di Aveiro, nel centro-nord del Portogallo, dove ogni anno ne vengono processati oltre 80.000.000 litri.
Da varie ricerche appare che si tratta di una soluzione
migliore, ovvero più economica, operativamente più efficace rispetto alle
alternative al gas naturale e agli autobus elettrici.
L’azienda Carris conta per il futuro su supporto dello
stesso Governo che, in linea con le direttive europee, ha stabilito da
quest’anno un aumento obbligatorio dell’uso di biocarburanti dal 7% al 10%.
Da noi in Italia nata un’iniziativa simile, precisamente a Taranto
con lo slogan “ Un panzerotto per l’ambiente”
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