30 giugno 2016

Design - Le piastrelle "Plumage " ricordano ventagli dalle fogge esuberanti in sofisticati abbinamenti di colori !


Cristina Celestino è architetto e si occupa di design dal 2010. Laureata a Venezia nel 2005, stabilisce poi la sua attività a Milano dove collabora  con varie aziende, dal 2010 con il suo brand Attico Design Studio sviluppa con successo alcuni progetti personali, pezzi unici destinati a musei e gallerie.

Fin dai tempi in cui studiavo architettura Cristina è sempre stata attratta dagli interni dei grandi protagonisti, per esempio, gli arredi su misura di Scarpa, Le Corbusier, Loos…
La sua mano è lieve e armoniosa, il tocco esprime una delicatezza affascinante come i prodotti che presenta, in questo momento preferisce lavorare a progetti di design.
Seguendo  la direzione creativa del marchio BottegaNove- un  tipo di manifattura, di cui il paese di Nove è la patria fin dal 1700, la designer ha presentato Plumage in occasione del Salone del Mobile 2016.
Per questo marchio, Cristina fa dialogare la tradizionale sapienza artigiana di questi luoghi con una visione contemporanea capace di rispondere alle esigenze di mercato attuali, una ricerca insolita e ben riuscita sui rivestimenti materici, una collezione di mosaici d’autore in ceramica o porcellana ispirati alle piume di volatili, sofisticati abbinamenti di colori, un'alternanza di superfici opache e lucide, ideali in progetti d'interni particolarmente articolati.
Il New York Times ha inserito Celestino tra i 15 volti più interessanti dell'ultimo Salone di Milano, nei suoi progetti futuri ci sono " luci dal tema floreale " , un set di diffusori di essenze in vetro borosilicato con Ichendorf.




28 giugno 2016

Moda - Un giardino segreto per la collezione speciale " Gucci Garden " !

La nuova capsule collection di abbigliamento e accessori Gucci ci porta in un giardino segreto e in un mondo incantato, questo l’intento del direttore creativo della maison fiorentina Alessandro Michele.
La nuova collezione è caratterizzata da una nuova stampa che raffigura gli elementi floreali e gli animali che fanno ormai parte del nuovo lessico del brand.


Nel Gucci Garden di Michele i simboli protagonisti sono l’ape, per secoli emblema preferito dall'aristocrazia europea, e il serpente, che rappresenta saggezza e potere.

A Marzo per l’occasione  dell’anteprima, la Elephant Room del Dover Street Market di Ginza si era trasformata con un  fantastico allestimento -  lo spazio, già casa di una creatura iconica, si trasformò in uno sfondo surreale per le creazioni di Alessandro Michele.























Si tratta di pochi pezzi per una clientela selezionata: una deliziosa gonna a pieghe, dei short, un abito, una giacchina stupenda, dei jeans – tutti con stampe e pattern incantevoli.






Per tutti gli appassionati del marchio fiorentino “Gucci Garden” sarà disponibile in esclusiva sul sito di Gucci.com a partire dal 5 luglio.

25 giugno 2016

Architettura - Il progetto " Made in Cloister" ha restituito tre mila metri quadrati di uno dei più importanti esempi di Rinascimento partenopeo a Napoli !


Dopo tre anni di ristrutturazione, a Napoli l’antico chiostro del complesso di Santa Caterina a Formiello torna alla vita, al termine di un restauro partito nel 2012, che ne ha recuperato l’integrità architettonica e immaginato un destino diverso.
Il progetto architettonico e i lavori di ristrutturazione, promossi dalla Fondazione “Made in Cloister” e realizzati dallo studio Keller Architettura in accordo con l’Accademia delle Belle Arti di Napoli, sono stati totalmente finanziati attraverso fondi privati, il crowdfunding e senza alcun finanziamento pubblico.  


Nel ‘500 il chiostro aveva un orto che forniva le erbe per la farmacia della Chiesa, nel ‘800 divenne luogo di produzione di lana e divise, infine per tanti anni la struttura fu praticamente abbandonata.




L’apertura al pubblico rappresenta la vera sfida affinché il chiostro, con la sua programmazione culturale che vedrà impegnati artisti e designer internazionali, possa fare da traino verso uno sviluppo che seguirà la vocazione naturale dei luoghi. Tra i nomi di rilievo segnaliamo per ora Mimmo Paladino, il designer Chris Rucker, l’artista brasiliana Maria Thereza Alves, e altri si aggiungeranno presto.


Da qualche mese, la Fondazione ha avviato una mappatura delle botteghe dell’arte a Napoli e provincia e sta lavorando a una scuola di formazione nel chiostro (Cloister Education), dove i giovani potranno imparare gli antichi mestieri. 
Nel complesso c’è anche un art shop, una residenza per gli artisti ospiti e uno spazio espositivo, che apre con la personale “The Withness of the Body” di Laurie Anderson, nota musicista e artista multimediale.


Made in Cloister ha restituito tre mila metri quadrati di uno dei più importanti esempi di Rinascimento partenopeo ad artisti, designer e artigiani – una rigenerazione urbana, produttiva e sociale di tutta l’area di Porta Capuana.

Si tratta di un progetto vastissimo e a lungo termine nel centro storico di Napoli, che proseguirà con altre idee: opere d’arte o prodotti in serie limitata, com’è successo per gli arredi del ristorante interno -  oggetti di arredo che si pensa di poter portare al Salone del Mobile di Milano il prossimo anno.


23 giugno 2016

Design e Moda - “Looking at Tod’s Leo” propone la famosa scarpa con gommini rivisitata da giovani designer scelti da Giulio Cappellini !



 IL progetto “ Looking at Tod’s” a cura di Giulio Cappellini lega il famoso brand di calzature al mondo del design - Cappellini, ambasciatore d’eccellenza del design italiano nel Mondo ha proposto cinque materiali  inusuali come ceramica, marmo, pelle, metallo e legno.
Giovani di diversi studi di design da lui selezionati hanno cercato la loro interpretazione d’autore per dare una nuova veste alla famosa scarpa con i gommini Leo Clamp. Questi ragazzi sono italiani con esperienza e visione globale, molti di loro lavorano in coppia con stranieri, in una sorta di design nomade, che funziona a distanza.

Studio Zanellato/Bortotto  ha  lavorato con la pelle.







Per Enrica Cavarzan e Marco Zavagno, ZAVEN è il legno il loro materiale.
Applicato alla fibbia: “abbiamo pensato a un intervento vivace per un classico dell’eleganza, collegando il legno alle piante, di genere tropicale”.








Leonardo Talarico – progetto metallo.
Dei spilli che, con tratto da Couture d’avanguardia, serrano le cuciture laterali del suo Gommino Tod’s, purezza e linearità sono la firma di Leonardo, che ha tolto la fascia su cui appoggia la fibbia.












Tommaso Nani, di MIST-O.
Pop pattern, Milano-Tokyo


Un pattern a quadrati, stampato in modo casuale – come una gettata di coriandoli – rivisita l’eleganza senza tempo della scarpa dei due designer con la pelle impressa a rilievo, per sentire la tridimensionalità della superficie.






Lanzavechia con Wai,, Pavia-Singapore


Francesca Lanzavecchia insieme a Wai ripensano il marmo applicato al Gommino Leo: una scarpa di tradizione della mia infanzia e il marmo -  una stampa taglia a metà la morbidissima pelle Tod’s, come un intarsio.











Le calzature in edizione speciale sono disponibili online e nei negozi del marchio fino a settembre  !

21 giugno 2016

Moda - A New York la mostra “Manus x Machina: Fashion in the Era of Technology” si interroga sul futuro della Moda !

La mostra Manus x Machina: Fashion in the Era of Technology, in corso al Metropolitan Museum of Art di New York racconta l’interazione del mondo artigianale dell’haute couture con la produzione automatizzata del prêt-à-porter.



Un progetto ricercato e ambizioso, che ripercorre l’intersezione tra sartoria e macchinari a partire dalle sue origini: la rivoluzione industriale del 19° secolo. L’intento è quello di raccontare la progressiva commistione tra i due ambiti con un percorso, composto da oltre 170 capi, che si snoda sui due piani dell’ala Robert Lehman del museo.

In una delle stanze principali si può ammirare il maestoso abito da sposa realizzato da Karl Lagerfeld per Chanel nel 2014.


Di seguito si passa davanti alle creazioni di Balenciaga, ci sono abiti di Valentino creati da Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli , poi Christian Dior, John Galliano, Iris van Herpen, Issey Miyake, Miuccia Prada e tanti altri!

La mostra cerca di porre l’attenzione ai dettagli e alla lavorazione maniacale dell'alta sartoria, che rendono ogni capo un pezzo unico.

Nelle varie sezioni, le tecniche dell’haute couture vengono affiancate alle nuove frontiere dell’industria tessile: lavorazione della pelle, ricami, merletti e plissettatura dialogano così con la stampa 3D, la laminazione, il taglio a laser e la saldatura a ultrasuoni, in un susseguirsi di rimandi interni.

L’esposizione lancia un interrogativo su quale possa essere il futuro della moda, che in ogni caso opere d’arte e sartoria hanno parecchio in comune, che siano poi realizzate a mano o a macchina, poco importa.

 Se siete in giro per New York non perdetevi questa mostra :

 “Manus x Machina: Fashion in the Era of Technology” è a cura di Andrew Bolton e si svolge fino al 14 agosto al Metropolitan Museum of Art, Fifth Avenue, New York !

19 giugno 2016

Moda - “Havaianas e Liberty London” una fantastica collezione di accessori estivi con il sapore dei motivi anni 60 !



Fu un uomo geniale - Arthur Liberty, figlio di un commerciante di stoffe, che nel 1875 decide di mettersi in proprio e di aprire un piccolo negozio  in una delle vie più rinomate di Londra.



Nella centralissima Londra, il palazzo in stile Tudor al n° 218 di Regent Street che vediamo oggi fu costruito nel 1904 in ampliamento di quello già esistente, su 4 livelli si estendono gallerie dalle pareti in legno, decorate con i motivi floreali dell’epoca e i disegni a piuma, simbolo del Liberty - appunto i "Grandi Magazzini Liberty".

I primi due piani sono dedicati ai stilisti più stravaganti…poi ci sono alcuni nomi ancora sconosciuti, mentre all'ultimo piano si trovano tessuti e accessori per la casa.


Per questa estate  si è voluto creare una collezione speciale “Havaianas e Liberty London” unendo l’immagine e le stampe tipiche anni sessanta del marchio inglese " Liberty" insieme alle infradito del brand brasiliano
"flip flop" -  simbolo dell'estate. 
Potendo scegliere fra un archivio che conta oltre 43mila fantasie, ai disegni selezionati è stato aggiunto il tipico tocco carioca, trasformando le foglie dei vivaci fiori retro in piccole infradito e ridisegnando i petali per richiamare il motivo a chicchi di riso Havaianas.





La collezione che comprende anche borse, teli da mare e espadrillas è disponibile naturalmente nel punto vendita Liberty London di Regent Street, 
nei negozi online,
e in punti vendita di rivenditori internazionali.

17 giugno 2016

Moda - Le nuove divise dell'Alitalia - uno stile ispirato alla più tradizionale eleganza italiana!

Dopo quasi venti anni, Alitalia rinnova le divise del suo personale.

Ma nell' arco di 70 anni di storia a firmare le uniforme della nostra ex compagnia di bandiera sono stati gli stilisti e i marchi più famosi: nel '69 arriva Mila Schon (che disegna un nuovo logo geometrico verde e rosso e lancia le mantelle), negli anni '80 le griffe sono quelle di Renato Balestra (che pensa ad una sofisticata mise a righe) e di Giorgio Armani (con le sue giacche destrutturate e i suoi tagli perfetti), dal 1998 le uniformi di Mondrian, che verranno definitivamente archiviate dal primo luglio 2016.

La nuova collezione è stata ideata dallo stilista Ettore Bilotta, che dal 2005 propone la sua linea di Alta Moda. Lo stilista ha già in passato avuto esperienze in questo campo, avendo creato l'immagine del personale di volo per Ethiad Airways.

Le uniforme  Alitalia sono ispirate al glamour e ai gloriosi anni '50 e '60, rosse per il personale di volo - il tessuto è una tinta unita- un chevron( spina di pesce) che inizia grande e diminuisce l'intensità su un lato.
Rosso fuoco abbinato a rosso burgundy, la sfumatura scura che diventa chiara, degradante. Lo stesso materiale, nelle nuance del colore verde è previsto per il personale di terra, abbinato a un grigio- verde in sfumatura.
A secondo dei ruoli, le hostess indossano l'abito molto couture con la cintura sottile, un tailleur di impeccabile costruzione sartoriale con manica a tre quarti e la vita segnata o pantaloni con una camicia in seta bianca dai decori degradanti e senza collo - a completare un cappotto con la vita segnata - sempre nei due colori.
Il delizioso cappellino è ispirato alle terrazze delle Cinque Terre; guanti, calze, scarpe e borsa sono tenute in contrasto ( verde abbinato alle divise rosse e il contrario).
Il completo maschile è composto da pantaloni asciutti e giacca dalla linea accostata sul waistcoat ( gilet) doppiopetto e camicia bianca, cravatta e fazzoletto in rosso.

Da sottolineare che tutta la produzione è assolutamente Made in Italy- mi auguro che questo spirito di alta moda e di eleganza nelle nuove uniforme si esprime anche in termini di servizi e cura  per la Compagnia di bandiera Italiana !







16 giugno 2016

Architettura- Un ristorante sulle vette delle Alpi Svizzere è perfettamente in armonia con il contesto !

Come dimostra il Gipfel Restaurant, realizzato da Herzog & de Meuron sul massiccio del Churfirsten, nelle Alpi svizzere non lontano da Zurigo, progettare nel rispetto del luogo e con elementi tradizionali non è assolutamente facile ma si può fare - e con ottimi risultati. 

l nuovo ristorante in vetta sul Chäserrugg unisce in modo convincente innovazione e tradizione, ma anche funzionalità ed estetica. La ricca architettura dell’edificio riprende le forme della natura unica delle Prealpi, regalando al visitatore una splendida vista sulle vette circostanti. 

I'edificio sorge sulle ceneri di una struttura costruita nel 1972 in alta montagna, per i lavoratori che realizzarono la funivia che collega Unterwasser (910 m.) a Iltios (1.350 m.), spingendosi fino alla stazione di Chäserugg (2.262 m.), in seguito utilizzata parzialmente, così com’era, come luogo di ristoro. 

Il Gipfel Restaurant è stato costruito e sviluppato perpendicolarmente alla stazione, così da abbracciare, con lo sguardo rivolto a sud, il lago Walensee e le Alpi. Le due strutture sono collegate da una grande copertura che delimita lo spazio all’aperto nel quale sostano i visitatori in attesa.

L'estensione del grande tetto sul fronte che dà a valle garantisce riparo dal sole e dalle intemperie ed è l'unico gesto eclatante dei architetti. In generale l'edificio si presenta come progetto in armonia con il contesto, sia all'esterno che anche per l'arredo dei interno il materiale prevalente è l'abete, naturalmente di provenienza locale.

Un enorme parete vetrata permette ai visitatori di godere di un panorama mozza fiato.

La cucina alpina curata e fresca completa in modo ideale, anche dal punto di vista culinario, l’esperienza ad alta quota.








15 giugno 2016

Moda - Vedremo bellissime Espadrillas questa stagione ai piedi delle fashion Addict.



Le Espadrillas fanno parte dell'estate -  sono ormai diversi anni che queste calzature si vedendo appena comincia la bella stagione, più precisamente quando comincia il periodo di vacanza.
Di modelli ci sono per tutti i gusti : dalla classica semplice in cotone tinta unita fino ai modelli sofisticati come Le  Espadrillas di Cristian Laboutin con la suola alta a zeppa, per esempio.
Altazzura le ha proposte con laccetti neri in formato pumps, già viste indossate dai vips.



Ecco invece il delizioso modello con dei ricami splendidi di Valentino .

14 giugno 2016

Design - Louis Vuitton arricchisce la sua collezione Objects Nomades con la seduta di Marcel Wanders!

Il brand francese Louis Vuitton arricchisce la sua collezione Objets Nomades ( che comprende tutta una serie di oggetti da viaggio ) e presenta la sua nuova chaise longue, progettata dal designer olandese Marcel Wanders - un incontro tra savoir-faire Louis Vuitton e design contemporaneo.

La seduta, ideata da Marcel Wanders, è una vera e propria “oasi del relax” pieghevole e facilmente trasportabile. I tre moduli indipendenti che la compongono la seduta è si incastrano come un puzzle dando vita a tre oggetti diversi :

Per primo si tratta di una chaise longue,ma anche una poltrona o un pouf. Ciascun modulo è costruito in fibra di carbonio high-tech, materiale che dá la garanzia di essere estremamente resistente ma al contempo leggero, ricoperto da morbida e lussuosa pelle Nomade all’esterno e rifinito in suede all’interno.

Le cinghie che collegano i moduli l’uno con l’altro sono realizzate in cuoio naturale e sono un chiaro richiamo agli iconici oggetti da viaggio di Louis Vuitton.


I tre moduli indipendenti che compongono questa “oasi del relax”, si incastrano come un puzzle dando vita ad un oggetto da vero particolare ; basta scegliere uno dei colori tra il classico naturale, il bianco, il rosso o l'azzurro.






13 giugno 2016

Design e Arte - In Provenza " Domaine du Muy " - una collezione di opere d'arte immersa nella macchia mediterranea !

Situato tra St-Tropez e Nizza, il nuovo parco delle sculture d’arte contemporanea  « Domaine du Muy » , è stato fondato nel 2014 da Jean Gabriel Mitterand e suo figlio Edward .
Quindici ettari di zona protetta con lecci, sugheri, lentischi e piante odorose che ospita  una quarantina di sculture en plein air.  Si è cercato di toccare il paesaggio il meno possibile, senz'altro una novità nello scenario dei parchi scultura. Qui le opere non hanno funzione decorativa, al contrario si vuole che abbiano un forte impatto sull'ambiente.
Troviamo esposti opere di Saraceno, Gormley, Niki de Saint – Phalle, Carsten Holler, Gianni Motti, Sol LeWitt,  Keith Haring e Les Lalanne, insieme ad altre opere di giovani artisti emergenti.
Alcune opere sono già state esposte in alcuni parchi e giardini ben curati, ma l’effetto ottenuto dalla loro collocazione in questo parco selvaggio è ben diverso…come per esempio  Narcissus Garden di Yayoi Kusama – si tratta di 1600 sfere d’acciaio sparso sull'acqua dello stagno che si muovono e fanno un suono particolarissimo.

Il curatore del parco, Simon Lamuniere ha dichiarato: 
“ Senza lo scenario del Domaine du Muy, le opere d’arte apparirebbero artificiali e fuori luogo, in questo contesto le sculture riescono a mettere le loro radici e a svelare  anche un nuovo aspetto della natura umana: la conquista di nuovi spazi”.




L’esposizione rimane aperta da giugno fino a ottobre, si tratta di lavori  pensati per stare all'aperto, ma alcuni sono più delicati di altri e in caso di maltempo si preferisce metterle al riparo, come anche durante l’inverno.



Le opere vengono commissionate ai artisti, prese in prestito da privati o acquistate direttamente da gallerie,  per i lavori più grandi si cerca di smontarle per il  trasporto per poi ricomporle in loco.
Oltre ammirare questi pezzi unici si possono anche acquistare: per esempio la stella viola di Mark Handforth è stata venduta a un collezionista locale, la mela in bronzo di Claude Lalanne invece già prenotata.


Ancora in attesa di un acquirente i pezzi più costosi come le sfere di Yayoi Kusama ( 1.200.000 euro) e la piramide di cemento di Sol le Witt ( 600.000 euro).


12 giugno 2016

Moda e Arte - A Palazzo Pitti la mostra “KARL LAGERFELD – Visions of Fashion” presenta immagini fantastici scattati dallo stilista !

 In occasione di Pitti Immagine Uomo 90, tra due giorni il 14 giugno a Firenze sarà inaugurata a Palazzo Pitti “KARL LAGERFELD – Visions of Fashion”, una mostra fotografica che ripercorre l’intera carriera di Lagerfeld, oltre a presentare molti inediti.



Karl Lagerfeld oltre essere uno dei stilisti più eclettici dei nostri tempi, ha da anni una raffinata produzione fotografica di enorme qualità ed estravaganza e con “Visions of Fashion” finalmente le sue opere possono essere ammirate da un pubblico più vasto.


Scatti e servizi di moda pubblicati sui più importanti fashion magazine internazionali (tra cui Vogue, Harper’s Bazaar, Numéro e V Magazine), ma anche foto ispirate alla mitologia classica, come le serie “Le Voyage d’Ulysse” e “Daphnis and Chloe”. 
In mostra troviamo oltre duecento immagini realizzate con varie tecniche: Polaroid transfer, serigrafia, stampa digitale, platinotipia e resinotipia.




Il percorso espositivo è disposto per tipologia di foto, cercando di  mettere in dialogo le dimensioni delle opere con le diverse caratteristiche degli spazi espositivi.… 
troviamo immagini più discrete a Galleria Palatina, più imponenti negli Appartamenti degli Arazzi, mentre per la Sala Bianca, dove nel 1951 è nata la moda italiana, i curatori hanno pensato a una serie di immagini di Haute Couture, che calano fluttuando dal soffitto, ricordando il movimento degli abiti delle indossatrici in passerella.






La mostra, che resterà aperta fino al 23 ottobre, è prodotta da Fondazione Pitti Immagine Discovery e Gallerie degli Uffizi, con il supporto di Centro di Firenze per la Moda Italiana e Pitti Immagine.

09 giugno 2016

Architettura - Case galleggianti suggeriscono la possibilità di colonizzare mari e specchi d'acqua !

La terra è sempre più satura e gli esperti suggeriscono la possibilità, sempre più concreta, di dover colonizzare mari e specchi d’acqua.
A proposito sono stato presentate alcune idee e progetti di abitazioni galleggiante
Vi porto 2 esempi per me molto affascinati :

Lo studio Giancarlo Zema Design Group per EcoFloLife  ha sviluppato un’innovativa casa galleggiante ad alta efficienza termica e basso impatto ambientale con il nome “ WaterNest “.



4 metri di  altezza con un diametro di 12,  tutta la superficie del tetto e coperta da pannelli fotovoltaici per poter sostenere l’intero fabbisogno energetico del abitazione. Questo uovo di circa 100 metri quadrati è costruito interamente in legno lamellare con il scafo in alluminio riciclato, ha ampie vetrate per avere una vista a 360 gradi.

Gli arredi sono stati pensato in cartone riciclato, con le loro curve morbide si adattano perfettamente.
Adibita a  uso ufficio offre tutti gli ambienti necessari, la stessa cosa vale  come abitazione: cucina, soggiorno, camera e servizi – tutto come in una casa normale.

Il gruppo portoghese Friday invece ha progettato “ Floatwing” è una casa galleggiante, sostenibile, modulare che può essere esteso fino a  3 camere.


Con una larghezza fissa di 6 metri e lunghezze che vanno da 10 a 18 metri, Floatwing può essere utilizzata come studio o come casa completamente arredata, tutti i componenti  della struttura, comprese le attrezzature e gli arredi, possano essere facilmente contenuti in due container standard e spediti.

Floatwing è stata progettata con materiali e tecnologie che riducono le emissioni di carbonio e il proprio fabbisogno energetico, inoltre incorpora un impianto di depurazione a fanghi attivi.

La cosa ancora più intrigante:  
sono presenti due piccoli motori fuoribordo, che permettono di navigare a una velocità di 3 nodi, permettendo di spostarsi come su un’imbarcazione con un autonomia di una settimana, inoltre è in grado di produrre fino all’80% del suo fabbisogno energetico annuo.