Si intitola “Westwood: Punk, Icon, Activist” - il documentario girato dalla regista Lorna Tucker, al cinema dal prossimo 20 febbraio.
Vivienne è stata capace di lottare senza sosta per mantenere l’integrità del suo brand, dei suoi principi e della sua eredità e in questo film, che scorre via veloce tra materiali d’archivio, filmati inediti e interviste è il suo profilo di donna forte e combattiva che colpisce.
Lei nasce da una famiglia della working class
dell’Inghilterra del nord, a 11 anni si cucivo i vestiti e quando aveva solo
diciassette anni si trasferì a Londra alla metà dei favolosi ’60.
La sua vita cambiò drasticamente direzione quando incontrò
Malcom McLaren, impresario e manager dei Sex Pistols: il loro negozio a Kings
Road lanciò il genere punk e una cultura popolare rivoluzionaria.
Da lì in poi, Vivienne ha dovuto far fronte a una serie di
difficoltà diverse - finanziarie, relazionali, di gestione - ma nonostante
questo è riuscita a diventare un fenomeno nel mondo del fashion.
Oggi il brand Westwood siede a fianco di marchi quali Gucci,
Dior e McQueen, ma come solo pochissimi brand, unicamente Vivienne possiede e
gestisce il suo impero alla bella età di 77 anni.
Ci sono voluti quasi tre anni per realizzare il film
distribuito da Wanted Cinema e Feltrinelli Real che narra il sogno di una donna
che ha ancora la capacità di stupirsi e di stupire, senza rinunciare alle cose
che le piace fare.
Ci sono immagini con lei al Circolo Polare Artico per la
missione di sensibilizzazione di Greenpeace verso i pericoli del cambiamento
climatico, naturalmente viene spiegato come una collezione prende forma dall'inizio alla fine, infine mostra Vivienne, mentre girava la campagna contro
il fracking (ovvero una tecnica per estrarre gas naturale anche da sorgenti non
convenzionali).
Una storia che va oltre l'aspetto modaiolo, che guarda oltre
l'artista e il talento stilistico della persona e ne coglie sfumature intime da
trasmettere al pubblico.
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