Come nutrire una città come Londra, che il prossimo
decennio potrebbe contare 3 milioni di abitanti senza importare tutto il cibo
con grande dispendio di carburanti fossili?
Durante una conversazione sulla democratizzazione
dell’energia l’idea è venuta ai due amici d’infanzia, Richard Ballard e Steven Dring, entrambi originari di villaggi di campagna.
In un luogo ancora «snobbato» dal mercato immobiliare: i
sotterranei della città. Il tunnel
green, che prima aveva ospitato i londinesi durante i
bombardamenti tedeschi e poi gli immigrati indiani a fine anni Quaranta, è
infatti rimasto inutilizzato per oltre 60 anni, dopo che il progetto di usarlo
per una nuova linea metropolitana era naufragato.
E, grazie al successo del “crowdfunding” attraverso
cui i due soci hanno raccolto 300 mila sterline (circa 360 mila euro), ora
apparterrà a Zero Carbon Food per i prossimi 25 anni. Abbastanza per tentare
anche la produzione di pomodori e funghi.
I tunnel, mantengono una temperatura stabile di circa 16° C dovuta
alla profondità che permette agli ortaggi di continuare la crescita anche
durante la stagione invernale.
Ma il gusto non ne risente direte ? Lo chef due stelle Michelin Michel Roux jr., che si è innamorato del progetto tanto da proporsi come direttore non-esecutivo, assicura di no.
Anche perché le colture sotterranee non necessitano di
essere protette da pesticidi, visto che non ci sono parassiti alla profondità
di 33 metri. Inoltre, non è raro infatti che nelle serre il terreno venga
sostituito con un substrato inerte e la pianta irrigata con una soluzione
nutritiva composta di acqua e sostanze per lo più inorganiche.
Potrebbe essere in futuro un progetto
valido ed estensibile in tanti luoghi della nostra terra !
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