L’arte culinaria di Massimo Bottura è un sistema logico;
fra due punti qualsiasi è possibile tracciare una e una sola retta, lo
spaghetto.
Secondo lo chef pluristellato, nato a Modena nel 1962, lo spaghetto
è il miglior design che c’è.
Una linea che ti racconta tutto - il più bello, il più essenziale, è l’Italia
stessa.
Per
l’Expo di Milano assieme a Davide Rampello ha immaginato una cosa buona e bella
da proporre per tutto il mese di maggio: al Refettorio Ambrosiano della
Parrocchia di San Martino, nel quartiere Greco si è cercato di sviluppare
un
progetto che recupera il cibo inutilizzato dei Padiglioni di Expo, che
poi viene cucinato da quaranta grandi
chef internazionali per 31 giorni.
Si, Perché
etica ed estetica sono una cosa sola, e non c’è niente di più importante che
riuscire a creare un refettorio contemporaneo che racconti ai giovani come i
cuochi migliori del mondo cucinano pane secco e ridanno vita a più di un
milione di tonnellate di cibo.
Bottura, con il suo camice bianco e gli occhiali tondi
ha il rigore, la geniale sregolatezza e l’entusiasmo di un matematico, che trasforma
ogni piatto in un espressione di arte e design!
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