Triennale Design
Museum presenta
Antonio
Marras , “Nulla dies sine linea “ nessun giorno senza prendere in mano
una matita e tracciare una linea… una frase di Plinio il Vecchio, da
La Storia Naturale, riferita al celebre pittore Apelle, che non lasciava
passare nessun giorno senza tratteggiare col pennello qualche linea.
Quando l’Accademia
di Brera nel 2013 ha insignito a Marras la laurea ad honorem in Arti
Visive, lui ha aperto il suo discorso con queste parole su suggerimento
della sua carissima amica Maria Antonietta Peana, che purtroppo non c’è più e
in fatti l’eclettico maestro dedica la mostra in Triennale proprio a lei.
La mostra antologica è un viaggio tra installazioni, dipinti e disegni,
quaderni , schizzi e diari e vecchi abiti che raccontano gli ultimi vent'anni dello stilista.
Fin dall'inizio, le sfilate di Antonio Marras sono diventate vere e proprie
installazioni, ispirate da poeti, scultori, pittori, scrittori, grandi artisti
di ogni tempo, le sue incursioni nell'arte, nella letteratura, nel teatro,
nella poesia sono state sempre – e sono tuttora – numerose e frequenti.
Appena
entrati si passa sotto una serie di camicie bianche che sono fissate al soffitto
con spago naturale, porte e finestre recuperate creano spazi chiusi dove
troviamo allestimenti inaspettati.
Più in là ci aspetta una classe di
bambini con la maestra ( tutti di stoffa), una fila di grembiuli di scuola, un
allestimento con incubatrici da neonatologia…. tutto rimanda a dei ricordi precisi.
Marras
ha rielaborato, per questa mostra, più di cinquecento disegni e dipinti realizzati
nel corso degli anni, montandoli su vecchie cornici su cui è intervenuto intessendoli
con le più disparate stoffe e appendendoli lungo le pareti della Curva della
Triennale.
La mostra
rimane aperta fino al 21 gennaio 2017..vale la pena l’allestimento stesso è
concepito come un opera d’arte, inoltre anche tutti gli altri spazi della Università
sono assolutamente interessanti.