L’artista italiano Hilario Isola utilizza in chiave
artistica tecniche e pratiche del camouflage, sviluppate in campo militare,
come singolari strumenti di “restauro”, dando vita a un dispositivo in grado di
offrire nuovi e sorprendenti punti di vista sul paesaggio.
Hilario Isola nasce a Torino nel 1976, si forma con studi di storia dell’arte e di museologia, conseguendo la laurea in entrambe le discipline e tenta sempre di collegare temi storico-artistici con questioni riguardanti l’architettura e l’ambiente naturale, dove il suo mezzo espressivo principale è l’installazione, nella quale Isola ricerca un rapporto diretto con lo spazio espositivo, il paesaggio o la natura.
Atelier del Camouflage nasce dalla sperimentazione di un
nuovo tessuto ecologico e di innovative tecniche e colori di stampa per la
creazione di opere d’arte ambientale di grandi dimensioni con lo scopo di far
“scomparire” architetture e strutture invasive nel paesaggio, ridisegnandone
forme e cromie e armonizzandole con il territorio circostante
Nel cuore delle Langhe, l’artista è intervenuto su un grande
muro in cemento a ridosso degli antichi bastioni del Belvedere, con l’opera Il
quarto paesaggio realizzata a partire da un dettaglio ingigantito dell’opera “Lo
specchio della vita di Giuseppe Pellizza da Volpedo appartenente alle
collezioni della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di
Torino, riprodotto grazie al supporto tecnico del Centro Conservazione e
Restauro “La Venaria Reale”.
Per la prima applicazione di Atelier de Camouflage,
l’artista ha concepito per La Morra l’opera dal titolo Il quarto paesaggio,
destinata alla copertura del muro di cemento armato che si estende a ridosso
degli antichi Bastioni del Belvedere su una superficie di duecento metri
quadrati.
Il progetto è sviluppato da Hilario Isola in collaborazione
con i laboratori di ricerca e sviluppo di importanti aziende del territorio:
Sublitex, divisione di Miroglio Textile, Ferrino&C e Sinterama, coadiuvate
dalla Tessitura Oreste Mariani e da GPlast Technology.
Questo lavoro dell’ Atelier del Camouflage ha permesso la
sperimentazione e la messa a punto di un nuovo tessuto, ad alta prestazione
estetica, ecosostenibile per esterni con lo scopo di contrastare e mitigare
l’impatto visivo di fabbricati, capannoni o altri manufatti invasivi nel
paesaggio.
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