03 febbraio 2015

Architettura - Recupero di un giardino abbandonato in un "Giardino Sensoriale " !

Il centro diurno terapeutico Pro Senectute di  Balerna , vicino Ticino in Svizzera, disponeva di un giardino abbandonato e composto da due terrazzamenti posti a quote diverse che non era fruibile dai suoi ospiti, persone affette da demenze senili, a causa della presenza di numerose barriere architettoniche, come spesso accade.

Uno spazio per persone affette da demenze o con problemi di deambulazione deve rispondere a esigenze specifiche. Il “Giardino Sensoriale”  deve essere un luogo rassicurante nel quale  provare  un senso di libertà e relax ed contemporaneamente  deve servire ad un programma terapeutico di stimolazione sensoriale.
l progetto per il giardino prevede la realizzazione di due spazi con funzioni e aspetto caratteristici: un sistema delle rampe ed un percorso ad anello.

Il sistema rampe-pianerottoli che collega la quota dell’edificio con quella del giardino più a valle (dislivello di 3.20 m) composto da rampe che hanno una larghezza di 1.50 m e sono lunghe 6 m, anche i pianerottoli misurano 1.50 m, la loro pendenza è sempre inferiore al 6%, così da permettere a una persona disabile di percorrerle ance se non accompagnata.



Le rampe seguono l’asse del muro preesistente. La lunghezza totale del percorso pavimentato in legno è di 95 m.  Il modulo di 1.50 m si ripete a scandire con regolarità il ritmo del percorso. Le rampe sono pavimentate con assi in legno di robinia di provenienza locale, le assi sono munite di scanalature antiscivolo e corrimani.
Lungo il cammino sono disposti punti di interesse chiaramente riconoscibili: una piccola piazza pavimentata in legno con due panchine e con al centro una fontana con acqua potabile.







La vegetazione demarca i percorsi e separa il giardino dallo spazio esterno. Le specie vegetali impiegate non sono urticanti, spinose, taglienti o velenose poiché spesso il malato mette in bocca ciò che trova.


La recinzione del giardino è integrata nel verde, è ricoperta da gelsomino per conferire allo spazio un’immagine non coercitiva.








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