Elio Fiorucci, più che stilista, era uno che sapeva cogliere lo spirito del tempo e tradurlo in stile di vita, moda, oggetti che comunicassero la sua voglia di vivere e la sua curiosità. Milanese, circa 50 anni fa apriva il suo spazio vendita, che era il primo concept store italiano, una finestra sul mondo con le novità che arrivavano da Londra e da New York.
Tra gli anni ’60 e ’70, Fiorucci aveva portato la sua rivoluzione nei costumi, immettendo lo spirito londinese nel gusto italiano e facendone un mix nuovo apprezzato in tutto il mondo.
Nel 1970 Fiorucci diventa anche un marchio con una sua produzione industriale e il logo è inconfondibile: due angioletti vittoriani reinterpretati dall’architetto Italo Lupi. La sua è una moda giovane che piace anche agli adulti, colorata, democratica ma di qualità, che mischia il vintage all’innovazione.
I suoi jeans ben tagliati diventano il sogno delle ragazzine e quando Du Pont lancia la Lycra, Fiorucci la unisce al denim e crea i primi jeans stretch.
È uno dei primi a firmare una linea di occhiali e negli anni Ottanta ha altre idee di successo: la linea di T-shirt e felpe con Topolino e gli eroi Disney che sdogana fra gli adulti (chi non le aveva?) e la moda-fitness con il suo armamentario di body, fasce e scaldamuscoli.
Ne aprirà tanti, di negozi, da New York a Los Angeles, dove sarà uno dei protagonisti della scena pop con amici come Andy Warhol, Madonna, Keith Haring che porterà Milano a “creare” nel negozio di San Babila.
Purtroppo nei ’90 vende il marchio ai giapponesi e nel 2003 il negozio di Milano diventa un H&M.
Grazie Elio Fiorucci che con la sua moda che sprizzava buonumore !