L’azienda
californiana “ Imperfect Produce”,
una giovane start up propone ortaggi “ imperfetti “ - vende tutti quegli ortaggi che i supermercati
scelgono di non comprare o scartano perché esteticamente non perfetti, e quindi – nella loro ottica –
poco attraenti per i clienti. In passato Ben
Simon e Ben Chesler, i due soci fondatori, si sono già occupati di recupero
del cibo: nel 2011 avevano avviato il Food
Recovery Network, un programma per recuperare gli avanzi di cibo delle
mense universitarie.
Imperfect Produce ha aperto questa estate dopo
una raccolta fondi online grazie alla quale ha ottenuto più di 38mila dollari,
ha una decina di dipendenti e progetta di collaborare in futuro con varie
catene di supermercati e grazie a una campagna sui social network che abbinava
efficacemente frasi comuni a verdure dalla forma strana l’impresa è già un
successo.
Il
modello funziona molto semplice: ogni
settimana il gruppo si fa dare da diversi agricoltori locali delle partite di
verdure “brutte”, con cui riempie dei pacchi che consegna una volta alla
settimana oppure ogni due settimane ai suoi “abbonati”.
Ogni
settimana si può scegliere se comprare un pacco di sole verdure, misto, oppure
di sola frutta: il pacco misto più piccolo costa 11 euro e contiene fra i 4,5 e
i 6,3 chili di verdure, a seconda di quali ci siano dentro- naturalmente le verdure cambiano a seconda
della stagione. Seconda una stima del Natural
Resources Defense Council, l’associazione ambientalista americana una
percentuale quasi del 30 per cento dei prodotti coltivati negli Stati Uniti non
viene destinato alla vendita, ma gran parte finisce per diventare mangime per animali.
In
Italia non esiste ancora un’iniziativa del genere, mentre nel 2014 in Francia
la catena molto diffusa di supermercati
Intermarché ha avviato
“Les
fruits&légumes moche “, un programma per vendere a prezzo ridotto
frutta e verdura malconcia ma sana.
I
prodotti di Les fruits&légumes moche vengono proposti su un banco diverso
dalla frutta e verdura “normale” e costano il 30 per cento in meno.
Secondo
i dati diffusi da Intermarché, l’iniziativa ha portato l’aumento delle vendite
di frutta e verdura del 60 per cento, e a un anno di distanza il programma si è
diffuso nei circa 1.800 supermercati della catena.
Anche
in Portogallo e nel Regno Unito sono state avviate cooperative o programmi per
la diffusione degli ortaggi “brutti”, invece a Berlino ha aperto Culinary Misfits, un ristorante dove vengono
cucinate solamente verdure brutte.
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