Rick Owen, di origine californiana, ha esordito nel 2001 a New York, con la prima sfilata, ma la sua consacrazione avviene quando comincia a sfilare a Parigi. Gli sono stati attribuiti diversi maestri, come Kawakubo, Yamamoto, e Miyake, ma a lui appartiene una sensibilità particolare.
Owens combina pelle, pelliccia, e altri generi di pelo senza alcun riguardo con tessuti sofisticatissimi.
I suoi accessori, mix tra naturale e techno, sono diventati un tratto distintivo; in particolare nelle calzature, che si avvalgono di piattaforme high tech e tomaie variabili realizzate in nappe sottili.
Il riferimento tribale nel lavoro di Owens è fondamentale, si ritrova nei riferimenti gotici e grunge, è lo stile di strada che entra nella sua progettazione.
La sua moda e il suo modo di combinare pezzi che poi vengono esposti separatamente in negozio è decisamente couture.
Owens si è conquistato un posto nell’empireo dei fashion designer contemporanei come Chitose Abe, Sarah Burton.
Famose le parole dell’artista: «se riuscirò mai a offuscare anche solo leggermente i rigidi parametri di ciò che è considerato bello e accettabile dalla nostra generazione, sentirò di avere contribuito a un potenziale cambiamento positivo di questo mondo».
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