L'abito-vestaglia che Diane von Fürstenberg lanciò
40 anni fa, e che diventò subito sinonimo di femminilità in un periodo in cui i
movimenti femministi imponevano i pantaloni come rivendicazione di libertà,
viene celebrato a Los Angeles da una mostra: Journey of a Dress.
La location è quella del Wilshire May Company Building !
La location è quella del Wilshire May Company Building !
Tutto ha cominciato nel 1070, quando la giovane aspirante
designer belga, che ha studiato economia a Ginevra ma poi lavorato in un
azienda tessile a Como, si è trasferito in America con suo marito Egon von
Fürstenberg, portandosi dietro una serie di abitini.
Ci
vuole l'intervento della mitica Diana Vreeland, che in quei vestiti
fluidi, colorati e sexy riconosce il genio: avuta la sua approvazione, la carriera
di Diane decolla. Il vero boom arriva nel '74, quando il "wrap-dress"
viene ufficialmente presentato sul mercato: semplice come un kimono, non ha zip
né bottoni; basta un attimo a infilarlo.
In due anni ne vende 1 milione di pezzi, nel '76
finisce sulla copertina di Newsweek, viene indicata come la donna della moda
più potente del mondo, diventa un'icona d'indipendenza e spirito
imprenditoriale.
Dopo diversi
anni di fermo ci vuole la nuora, a metà
degli anni '90, a farle capire che la nuova generazione di donne belle, sicure
di sé e affascinanti ha bisogno di lei e dei suoi wrap-dress.
DVF
così rinasce: è il 1997, e da allora la stilista non si è più fermata - Il
wrap-dress rappresenta oggi il 15% delle sue vendite.
La
mostra "Journey of a dress" è un percorso lungo la storia di
quel vestito, dai primi modelli fino alle donne più celebri che lo hanno scelto
negli anni. Ci sono Madonna, Michelle Obama, persino Ingrid Betancourt: il
primo vestito che l'ex-senatrice e attivista politica ha acquistato una volta
liberata dalla sua lunga prigionia è proprio un wrap-dress rosa e rosso.
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