Le parti maggiormente soggette a sollecitazione in una
seduta sono le gambe posteriori, sulle quali si scarica il peso del corpo. Mentre
per le gambe anteriori è sufficiente utilizzare del tubolare d’acciaio, per
quelle posteriori è stato utilizzato un corpo cavo più voluminoso, in grado di
scaricare efficacemente le sollecitazioni a pavimento.
Questo semplice concetto è stato applicato in modo esemplare
nella progettazione di “Standard Chair”- una delle sedie
più famose del Novecento, progettata intorno al 1934 Jean Prouvé come
modello da ufficio.
Per i sostegni posteriori Prouvé utilizzava l’inconfondibile
sezione a triangolo allungato, che diventerà la caratteristica strutturale di
molti arredi, costruzioni e case prefabbricate. L’elemento assomiglia a un
contrafforte gotico, così solido da far risaltare l’esilità delle altre parti:
due sottili pannelli di legno curvato e un paio di tubi d’acciaio che nascono
dalla struttura principale, diventando prima telaio e poi supporti anteriori.
Al contrario di molti altri arredi metallici dell’epoca, la
Standard nasce in officina senza seguire la moda del momento: non è leggera,
non è a sbalzo, non è scintillante - trasmette
invece la natura industriale e la sua provenienza meccanica.
Anche in questo progetto di sedia per Prouvé i punti di connessione
giocano sempre un ruolo fondamentale - dai giunti, dalle viti e dai bulloni:
dispositivi capaci di trasformare una serie di pezzi singoli in un sistema
costruttivo universale.
Vitra offre una vasta serie di combinazioni di colori per
questo evergreen del design !
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