Il “Centro
Pecci “ struttura nata nel 1988, dopo 10 anni di lavori riapre ampliato
con una superficie di quasi 3mila mq e un volto completamente nuovo.
La nuova
costruzione, firmata da Maurice Nio, architetto di origine cinese,
ma di crescita olandese, avvolge in un unico abbraccio la sede originaria del
museo di Prato, raddoppiandone gli spazi per poter mantenere intatta l’anima interdisciplinare
dell’istituzione che va dal teatro ai laboratori di didattica, alla stupenda biblioteca
che vanta oltre 50mila volumi.
Il
progetto architettonico di Maurice Nio, Sensing the Waves,
parte da una analisi del progetto originario di Italo Gamberini e
delle problematiche evidenziate nella fruizione dell’edificio, riproponendo il
modello anni ’90 di spazi progettati da Archistar, edifici che già valgono una
visita per loro stessi.
L'ampiezza del nuovo piano espositivo, di altezza variabile e suddiviso in due ali che si restringono e si collegano alle attuali sale museali, può inoltre garantire varie soluzioni e modulazioni spaziali adatte alle caratteristiche delle opere d'arte contemporanea.
La ‘torre’ è un
oggetto peculiare
del museo, elemento simbolico ed allo
stesso tempo oggetto a sé stante.
Un elemento che ricorda un corno e un’antenna
insieme: per Maurice Nio infatti ha la funzione di rappresentare sia uno
stendardo issato con orgoglio per visitatori e passanti, sia una sonda che
capta i movimenti culturali, alla ricerca continua delle nuove correnti e
tendenze.
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