24 ottobre 2016

Architettura - A Prato un "disco volante " lancia nel futuro l'arte contemporanea !

Il “Centro Pecci “ struttura nata nel 1988, dopo 10 anni di lavori riapre ampliato con una superficie di quasi 3mila mq e un volto completamente nuovo.
La nuova costruzione, firmata da Maurice Nio, architetto di origine cinese, ma di crescita olandese, avvolge in un unico abbraccio la sede originaria del museo di Prato, raddoppiandone gli spazi per poter mantenere intatta l’anima interdisciplinare dell’istituzione che va dal teatro ai laboratori di didattica, alla stupenda biblioteca che vanta oltre 50mila volumi.



Il progetto architettonico di Maurice Nio, Sensing the Waves, parte da una analisi del progetto originario di Italo Gamberini e delle problematiche evidenziate nella fruizione dell’edificio, riproponendo il modello anni ’90 di spazi progettati da Archistar, edifici che già valgono una visita per loro stessi.




L'ampiezza del nuovo piano espositivo, di altezza variabile e suddiviso in due ali che si restringono e si collegano alle attuali sale museali, può inoltre garantire varie soluzioni e modulazioni spaziali adatte alle caratteristiche delle opere d'arte contemporanea.



La ‘torre’ è un oggetto peculiare del  museo, elemento simbolico ed allo stesso tempo oggetto a sé stante. 
Un elemento che ricorda un corno e un’antenna insieme: per Maurice Nio infatti ha la funzione di rappresentare sia uno stendardo issato con orgoglio per visitatori e passanti, sia una sonda che capta i movimenti culturali, alla ricerca continua delle nuove correnti e tendenze.




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