12 febbraio 2017

Architettura - A Milano cenare "In Galera " - un esperienza bellissima !

All'interno di Bollate, la 2° Casa di Reclusione di Milano da alcuni anni è nato un progetto unico in Italia, un ristorante guidato da uno chef ambizioso come il sogno che ha guidato la cooperativa sociale ABC.
Questa attività dentro il carcere stesso per offrire professionalità e lavoro a detenuti ammessi crede nel valore del percorso riabilitativo, nel tentativo di eliminare lo stigma che la società imprime a chi ha trascorso un periodo della propria vita in carcere.






La Casa di Reclusione di Milano-Bollate, nota per la sua politica penitenziaria volta a valorizzare l'aspetto rieducativo della pena, è il contesto perfetto per poter realizzare un sogno di questo tipo.
Il ristorante "In Galera", frutto di preziosa sinergia tra il pubblico e il privato si pone l’obiettivo, già di per sé rilevante, di fornire ai detenuti competenze formative e lavorative utili al loro reinserimento sociale. Inoltre, come racconta  Massimo Parisi, Direttore della Casa di Reclusione di Bollate - con la sua costante apertura al pubblico, vuole costituire per chiunque un'opportunità d'interfacciarci con l'universo carcerario e di riflettere sul senso della pena.




"In Galera" offre 52 posti a sedere ed è aperto a pranzo e a cena, sei giorni su sette. Ci lavorano complessivamente nove persone, cinque in cucina e quattro in sala, assunte dalla cooperativa ABC la sapienza in tavola. Sono tutti detenuti, ad esclusione dello chef e del maitre, professionisti esterni chiamati a dare prestigio al progetto.



Il ristorante propone cibi di altissimo livello – nel menu troviamo proposte da vero intriganti e i piatti vengono serviti in modo molto curato.
Da lunedì al venerdì a pranzo viene proposto un lunch veloce, mentre il sabato a pranzo e tutte le sere si sceglie dalla carta.



Coerentemente con il cibo e il servizio di qualità che si propone, il ristorante è stato arredato in modo molto gradevole grazie  alla collaborazione di grandi marchi del design italiano come Alessi, Artemide e Pedrali.
In ogni caso è un esperienza bellissima – io personalmente sono stata affascinata dall’entusiasmo che trasmettono tutte le persone che servono ai tavoli.

 

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