Caratterizzata
dalla tessitura in tondino di PVC, Spaghetti
Chair, originalmente di Giandomenico
Belotti, entra in contatto con la
sensibilità di Alfredo Häberli, lasciato libero di decostruirla e ricostruirla
a piacere, generando forme sempre diverse.
Materica
e compatta nella versione abbassata, quasi per far sedere a terra. Poetica, la
variante dotata di tavolino, elemento organico con la struttura. Lo schienale
si allunga fino a diventare celebrazione della famosa sedia Mackintosh. C’è la
variante con le due sedute affiancate e la variante alta 2 metri, che diventa
una presenza forte e architettonica. Con aspetto femminile nella proposta dalla
seduta stretta; ed infine, quella con seduta più profonda, che mira a trasformarsi
in panca.
La
mostra itinerante toccherà diverse capitali mondiali, dopo essere esposta a
Brussel, seguirà Milano, Praga, Tokyo e
Parigi.
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