25 giugno 2016

Architettura - Il progetto " Made in Cloister" ha restituito tre mila metri quadrati di uno dei più importanti esempi di Rinascimento partenopeo a Napoli !


Dopo tre anni di ristrutturazione, a Napoli l’antico chiostro del complesso di Santa Caterina a Formiello torna alla vita, al termine di un restauro partito nel 2012, che ne ha recuperato l’integrità architettonica e immaginato un destino diverso.
Il progetto architettonico e i lavori di ristrutturazione, promossi dalla Fondazione “Made in Cloister” e realizzati dallo studio Keller Architettura in accordo con l’Accademia delle Belle Arti di Napoli, sono stati totalmente finanziati attraverso fondi privati, il crowdfunding e senza alcun finanziamento pubblico.  


Nel ‘500 il chiostro aveva un orto che forniva le erbe per la farmacia della Chiesa, nel ‘800 divenne luogo di produzione di lana e divise, infine per tanti anni la struttura fu praticamente abbandonata.




L’apertura al pubblico rappresenta la vera sfida affinché il chiostro, con la sua programmazione culturale che vedrà impegnati artisti e designer internazionali, possa fare da traino verso uno sviluppo che seguirà la vocazione naturale dei luoghi. Tra i nomi di rilievo segnaliamo per ora Mimmo Paladino, il designer Chris Rucker, l’artista brasiliana Maria Thereza Alves, e altri si aggiungeranno presto.


Da qualche mese, la Fondazione ha avviato una mappatura delle botteghe dell’arte a Napoli e provincia e sta lavorando a una scuola di formazione nel chiostro (Cloister Education), dove i giovani potranno imparare gli antichi mestieri. 
Nel complesso c’è anche un art shop, una residenza per gli artisti ospiti e uno spazio espositivo, che apre con la personale “The Withness of the Body” di Laurie Anderson, nota musicista e artista multimediale.


Made in Cloister ha restituito tre mila metri quadrati di uno dei più importanti esempi di Rinascimento partenopeo ad artisti, designer e artigiani – una rigenerazione urbana, produttiva e sociale di tutta l’area di Porta Capuana.

Si tratta di un progetto vastissimo e a lungo termine nel centro storico di Napoli, che proseguirà con altre idee: opere d’arte o prodotti in serie limitata, com’è successo per gli arredi del ristorante interno -  oggetti di arredo che si pensa di poter portare al Salone del Mobile di Milano il prossimo anno.


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