09 febbraio 2016

Architettura - Una città galleggiante che ricicla i rifiuti del Pacifico è il progetto visionario dell'architetto belga Vincent Callebaut !

Penso che tutti cominciamo ad intuire che il nostro stile di vita non è più possibile, dal momento che il 50% dell’ossigeno del nostro pianeta, prodotto dall'oceano, non è più sufficiente a contrastare il nostro inquinamento e la produzione di anidride carbonica.
UNESCO ha calcolato che ogni chilometro quadrato di mare contiene 16 mila pezzi di plastica, spazzatura e acque reflue non trattate. Questo mix ha già creato una superficie gigantesca ( 24 volte Roma) di zona morta, dove nessun organismo può vivere.


Ecco una risposta – il visionario progetto dell’architetto Vincent Callebaut ha immaginato una città subacquea stampata in 3d dalle alghe, chiamata Aequorea, dal nome di una particolare medusa bioluminescente. 
La  città sarebbe posizionata non lontano dalle coste di Rio de Janeiro, in Brasile, una realtà completamente sostenibile ed autosufficiente, fin dalla sua produzione, utilizzando materiali come , una plastica fatta di alghe e rifiuti marini e stampata in 3D.


Il progetto dovrebbe avere con un’economia totalmente autosostenuta, dal carburante al cibo- sono previsti dei orti e serre, in grado anche con la coltivazione delle alghe marine di fornire grandi quantità di ossigeno, cercando di ripulire il pianeta dalla spazzatura.



Nell'idea dell’architetto quattro cupole galleggianti forniscono l’accesso alla città galleggiante,  offrendo lo spazio necessario a laboratori, impianti di riciclaggio,  spazi comuni come campi sportivi e orti, per poi svilupparsi in verticale, come un grattacielo al contrario.

Quindi sotto il livello del mare si sviluppa uno spazio abitabile di circa 1000 metri divisi per abitazioni, l’architetto ha immaginato le suo isole come scialuppe di salvataggio per coloro che opereranno la casa per colpa dei cambiamenti climatici. 



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