Per celebrare
il sodalizio tra Richard Ginori e Gio Ponti , l’Associazione Amici di Doccia
manda in stampa un libro con trecento pagine di porcellane e carteggi. Con questo volume si cerca di tenere vivo l’Archivio
del Museo Richard Ginori a Sesto Fiorentino, purtroppo non più aperto al
pubblico.
Fanno
parte delle collezioni ben 10mila opere, tra ceramiche modelli
in gesso, terracotta, piombo e cera - la
Ginori è stata una delle più longeve case di produzione di ceramica in Europa,
fondata nel 1737 da Carlo Ginori e acquistata nel 1896 da Augusto Richard. Nonostante
è tutt'ora un prezioso testimone di ben tre secoli di storia, anche il Museo
del brand italiano fu chiuso dopo il fallimento del 2004.
Parte
dei favolosi pezzi di questo patrimonio ora sono esposti a Palazzo Madama di Torino,
la mostra si intitola “L’eleganza della modernità” e si
può visitare fino al 29 febbraio.
Si possono
ammirare tanti capolavori che evidenziano la profondità del linguaggio dell’artista e le sue riflessioni sulla
classicità, i riferimenti al movimento futurista.
Ponti
aprì la strada al grande, straordinario sviluppo del design italiano nel
Novecento, consapevole che il legame fra arte e industria fosse
una condizione imprescindibile per la creazione di uno stile e di un gusto
veramente contemporaneo.
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